Il Pescara in B è una semplice illusione, un sogno a questo punto. Proclamata dall'interno come la squadra più forte del campionato, da novembre ad oggi il Pescara si è sciolto come neve al sole. Addio al primo posto, mentre si continua a far credere la piazza che si andrà in B lo stesso. Noi ce lo auguriamo ma, essendo obiettivi, altre compagini meriterebbero molto di più di andare in Serie B rispetto al Delfino.

Una stagione che sembrava essersi indirizzata sui binari giusti. Quando vince allo scadere più di una partita ci si illude che possa essere l'anno giusto. Ma il tempo ha rivelato che solo di fortuna si trattava. Il Pescara non c'è e tra le squadre in lotta ai playoff è quella meno attrezzata sia a livello di struttura come squadra ma anche di mentalità.

I problemi nascono ormai mesi fa, con un mercato assolutamente non all'altezza portato avanti da Pasquale Foggia che aveva la possibilità di rifarsi a gennaio ma proprio nel mese decisivo per tentare di svoltare la stagione, è riuscito nell'impresa quasi impossibile di non migliorare la rosa. Il Pescara aveva bisogno di un attaccante, Foggia ne ha trattati almeno una decina e alla fine ha ripiegato in tutto e per tutto su Alberti che è arrivato non al meglio della condizione dato che veniva da un infortunio e non giocava da mesi.

Un fallimento totale che bisogna capire se nasce dalla mancanza di liquidità del club oppure dall'inefficienza mostrata sul mercato. E' quasi impossibile che tutti i giocatori trattati dal Pescara abbiano detto NO ai colori biancazzurri. Eppure sembra essere stato così. Quello che ne esce fuori è un Pescara ancora incompleto che da agosto si porta avanti il problema dell'attaccante. Prima Foggia negava ci fosse necessità di una punta di ruolo perché i risultati arrivavano. Venuti a mancare, si è accorto anche lui che invece il Pescara aveva bisogno di un centravanti che però non è stato preso. Roba da non crederci.

Chi ne paga le conseguenze sono squadra a tifosi. Chi scende in campo fa quello che può, anche commettendo forse troppi errori, ma sono sintomo di un malessere e mancanza di autostima che ormai c'è da mesi. In aggiunta, ci si lascia andare ad episodi poco piacevoli come quelli accaduti nel dopo partita di Pescara-Ascoli. Forse sarebbe meglio tacere dopo lo scempio visto sul mercato, piuttosto che inveire contro gli avversari. Tutto questo di sicuro non fa bene al Pescara e ai tifosi che a questo punto, dopo anni di illusioni, non ne possono più. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 20 febbraio 2025 alle 16:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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