Il Pescara non fa in tempo a tornare a gioire (dopo la vittoria di Carpi) che subito cade, anzi frana letteralmente. Pescara inguardabile, soprattutto nella ripresa, quello visto contro l'Ascoli. Alla fine è sempre il campo a parlare, ad esprimere il suo giudizio e peggio non poteva essere per un Pescara che paga tanti, troppi errori.

Il più grande è relativo al mercato. Pasquale Foggia, arrivato con grande entusiasmo, ha costruito male una squadra che manca ancora di pezzi fondamentali. Lo ripetiamo all'infinito, dove sta l'attaccante? Anche contro l'Ascoli il Pescara ha giocato senza punte, con Alberti, acquisto clamorosamente di ripiego nel mercato estivo, entrato negli ultimi dieci minuti perché fuori condizione. Nulla da dire contro il giocatore, ma di certo Foggia poteva fare molto di più in sede di mercato, quindi le colpe sono da dividere tra lui e la società che, ancora una volta, non ha voluto rinforzare una squadra che, prima del mercato palesava enormi lacune e la musica non è cambiata dopo il mercato nullo del Pescara.

C'è poi anche da menzionare la gestione tecnica della squadra. Continuare a ripetere che il Pescara andrà in Serie B inizia ad essere molto ridicolo. La realtà è un'altra. Il Pescara non brilla, vinceva all'inizio tante volte all'ultimo minuto conquistando punti che generavano entusiasmo. Il Pescara è andato avanti fino a che i risultati sono iniziati a non arrivare. Il giocattolo si è rotto. Per buona pace di Baldini che vede (solo lui) un gruppo fantastico, unito, o un primo tempo contro l'Ascoli giocato da vero Pescara. Noi abbiamo visto e vediamo tutt'altro. Una squadra che non ha ne capo ne coda, non ha un'anima, non c'è un gioco e che va avanti a colpi di fortuna. I due cambi durante l'intervallo evidenziano come Baldini abbia sbagliato la formazione iniziale e che non gli sia piaciuta la squadra. Se i tuoi giocano bene, ti soddisfano, che bisogno c'è di fare due cambi durante l'intervallo?

Poi i giocatori. Gli errori individuali nel calcio ci possono essere ma ora è troppo. Il Pescara ha perso per tanti fattori, tra cui i due erroracci sfruttati alla grande dagli avversari. L'unico che non molla mai è Dagasso, gli altri di fronte alla prima difficoltà vanno nel pallone. Giocatori che dovrebbero essere leader sono spariti, come Merola che sembra ormai avere la testa altrove. Non è un caso se Pellacani nel dopo partita lancia qualche frecciatina contro alcuni dei suoi compagni. Sintomo che questo gruppo proclamato da Baldini così unito e coeso probabilmente non lo è. Chi ne fa le spese di tutto ciò? Ancora una volta i tifosi che vengono illusi da una gestione dilettantesca di un club blasonato come il Pescara che sta diventando la barzelletta d'Italia.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 18 febbraio 2025 alle 08:37
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print