Nel derby perso contro il Pineto, il Pescara ha mostrato limiti evidenti non solo sul piano del gioco, ma anche sotto l’aspetto della gestione tecnica. Le scelte iniziali e i cambi operati (e non operati) da mister Baldini non hanno convinto. Una sconfitta che pesa, non tanto per il risultato in sé, quanto per le sensazioni che lascia sul piano della lucidità tattica e del coraggio nelle decisioni.

La decisione di schierare un tridente leggero, tutto estro e velocità, sembrava voler sfruttare la lentezza dei centrali pinetesi, solidi ma macchinosi. Un’idea che sulla carta poteva avere un suo perché, ma che non ha avuto riscontro sul campo. Il Pescara è apparso poco incisivo, sterile nella costruzione e incapace di trovare profondità. La rinuncia ai tre centravanti di ruolo – non dei bomber implacabili, ma comunque opzioni fisiche e d’area – ha lasciato perplessi.

La mossa Arena: talento sì, ma...

All’intervallo, sotto nel punteggio e in difficoltà, Baldini ha inserito Arena. Il giovane classe 2008 è senza dubbio uno dei prospetti più interessanti del vivaio, ma affidargli il compito di cambiare le sorti del match a soli 16 anni è sembrata una mossa più simbolica che realmente strategica. Un attestato di fiducia? Forse. Ma anche un segnale di mancanza di alternative concrete.

Il (non) utilizzo delle sostituzioni

Altro punto critico: i cambi. In un match bloccato e nervoso, dove la spinta emotiva e le energie fresche possono fare la differenza, Baldini ha scelto di effettuare solo tre sostituzioni, l’ultima al 55’. Un dato in controtendenza rispetto alla sua abitudine di sfruttare tutte e cinque le sostituzioni con ampio margine sul cronometro. In panchina sono rimasti elementi che, pur non essendo risolutivi, avrebbero potuto garantire fisicità e pressione nel forcing finale. Perché non provarci? Anche solo per orgoglio.

Occasione persa e segnali da leggere

Probabilmente, anche con altre mosse, la partita non sarebbe cambiata. Ma è proprio nei dettagli, nelle sfide più sentite, che si misurano il polso e la lucidità di una squadra e del suo allenatore. Il Pescara ha lasciato la sensazione di aver rinunciato troppo presto a crederci, e questo – in un derby – pesa più del risultato stesso. Serve un cambio di marcia, non solo sul campo, ma anche nella gestione emotiva e tecnica delle partite chiave.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 06 aprile 2025 alle 16:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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