Non è stato un bel colpo d’occhio quello offerto dallo stadio Adriatico nella sfida contro il Gubbio. Il dato delle presenze parla chiaro: appena 2.745 spettatori, il punto più basso dell’intera stagione 2024-25. Un nuovo record negativo, che fa seguito ai 2.820 del recupero infrasettimanale contro l’Arezzo. Numeri che riflettono un malessere crescente, alimentato dalle tre sconfitte consecutive che avevano allontanato entusiasmo e fiducia.

Il calo dell’affluenza è un campanello d’allarme in vista dei playoff, ma anche un messaggio forte da parte della tifoseria, stanca di prestazioni opache e di una squadra che, fino a ieri, sembrava aver smarrito identità e spirito.

Il momento di tensione è culminato sabato mattina a Silvi, dove gli ultrà biancazzurri si sono presentati alla rifinitura per un confronto diretto con giocatori e staff tecnico. Una contestazione dura ma chiara: serviva più impegno, più grinta, più cuore.

E la risposta, questa volta, è arrivata. In campo. Un Pescara trasformato ha mostrato carattere, intensità e qualità. Il gran gol di Ferraris ha sbloccato il match accendendo l’Adriatico, e poco dopo capitan Brosco ha firmato il raddoppio che ha messo in discesa la gara.

Non sarà bastato per riempire gli spalti, ma il segnale alla piazza è arrivato forte e chiaro. La squadra c’è, ha sentito il peso del momento e ha reagito con personalità. Ora resta da ricucire il rapporto con il pubblico, e la strada passa da altre prestazioni così, fatte di sudore, sacrificio e vittorie.

I playoff si avvicinano, e servirà ogni voce, ogni applauso, ogni cuore biancazzurro. Ma per riaccendere davvero l’Adriatico, servirà continuità. E un Pescara capace di far emozionare, anche fuori dal campo.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 14 aprile 2025 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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