Il Pescara torna finalmente a vincere, ma il successo non basta a nascondere le difficoltà strutturali della squadra di Baldini. La manovra offensiva continua a essere piatta e prevedibile, con un possesso palla sviluppato in orizzontale e poche verticalizzazioni capaci di creare reali pericoli. Anche quando il gioco si allarga sulle corsie esterne, raramente arrivano spunti efficaci per gli attaccanti, che faticano a lasciare il segno.

Il dato più preoccupante riguarda proprio il reparto avanzato: nel girone di ritorno, gli attaccanti biancazzurri hanno segnato appena due reti, entrambe firmate da Bentivegna, di cui una su calcio di rigore. Un bottino misero che evidenzia l’anemia offensiva della squadra, ancor più allarmante se si considera che l’ultima vittoria è arrivata contro il Diavolo baby, formazione tutt’altro che solida dal punto di vista difensivo, avendo già incassato 44 gol in stagione.

Se da un lato la "cooperativa del gol" – con il difensore Lancini ultimo iscritto alla lista dei marcatori – può dare un contributo alla causa, dall’altro appare evidente come, nei momenti decisivi della stagione, saranno gli attaccanti a dover fare la differenza. Quando arriveranno le sfide da dentro o fuori nei playoff, non si potrà prescindere da un apporto più incisivo del reparto offensivo.

Per farlo, servirà anche un centrocampo più dinamico e preciso nelle geometrie, capace di velocizzare il gioco e fornire palloni giocabili alle punte. Da questo punto di vista, il prossimo recupero di Kraja rappresenta una buona notizia: il suo rientro potrebbe garantire quella qualità e quella rapidità di pensiero che attualmente mancano alla manovra biancazzurra.

La vittoria contro il Diavolo baby è un piccolo passo avanti, ma senza un attacco più prolifico e un centrocampo più brillante, la strada verso un finale di stagione da protagonisti rischia di essere tutta in salita.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 25 febbraio 2025 alle 18:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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