Avanti piano. Il Pescara non brilla, ma strappa in…tuta da operaio un prezioso punto ad Arezzo e mantiene inalterato il vantaggio di tre punti sulle inseguitrici, con la possibilità concreta di incrementarlo giovedì prossimo nel recupero casalingo, ospitando il non irresistibile Milan Futuro. Tutto bene, dunque? In realtà qualche motivo se non altro di riflessione non manca, nessun allarme però nemmeno da dormire sonni tranquilli, se l’obiettivo è vincere il campionato. Intanto, senza Dagasso (in panchina pro forma ad Arezzo, perché acciaccato) il centro campo è meno aggressivo, ma soprattutto meno propositivo ed imprevedibile. Il Pescara, dati alla mano sciorinati da mister Baldini, è la squadra che recupera più palloni in Europa (fidiamoci…), ma ad Arezzo i recuperi velenosi stavolta li ha fatti la squadra avversaria, schierata a specchio in modo magistrale da Troise e, a parte i primi venti minuti di dominio territoriale, il Pescara poi si è pericolosamente abbassato. Complice uno Squizzato non certo on fire, tanto che Baldini lo ha sostituito prematuramente e poi pure rimproverato pubblicamente (“non ha fame, altrimenti uno col suo talento giocherebbe in serie A”). L’ex baby dell’Inter ha perso palloni a metà campo e sbagliato anche passaggi elementari, innestando le ripartenze dell’Arezzo ed ha manifestato la propria frustrazione gettando a terra la maglietta al momento della sostituzione con Tunjov, episodio già rientrato ma comunque stigmatizzato da Baldini che ha giustamente fatto notare che è stata una mancanza di rispetto verso i 700 tifosi arrivati da Pescara. Non è stata ovviamente solo la negativa prestazione di Squizzato a limitare i biancazzurri, che finora erano stati più che convincenti in trasferta, in generale la mediana ha sofferto l’aggressività avversaria e davanti sono arrivati pochi palloni giocabili a Vergani. Questa, più che una nota di allarme è una conferma: rispetto alle altre candidate alla promozione il Pescara non ha un attacco pericoloso. Vergani lotta, difende bene i palloni e crea varchi, molto di più che nelle altre deludenti stagioni in biancazzurro, però non ha il guizzo e la potenza del vero centravanti, non è in grado (e probabilmente non lo sarà mai) di crearsi opportunità sulle palle vaganti. Ciononostante, ripetiamo, il Pescara è saldamente in testa e può addirittura allungare giovedì prossimo, perché mister Baldini ha saputo esaltare le qualità dei singoli e creare un gruppo, dove quando un compagno è in difficoltà viene rapidamente supportato da chi è in zona, ricucendo la falla, e poi in porta c’è forse il migliore numero uno del girone, quel Plizzari che non a caso pochi anni fa era una colonna dell’Under 21 azzurra. Insomma, un calo di tensione ci può stare, specie se non sei una corazzata stile Cesena o Catanzaro degli ultimi campionati e comunque il Pescara ha mosso la classifica e può guardare con fiducia al tour de force novembrino, recuperando l’imprescindibile Dagasso ed avendo già affrontato tutte le migliori ad eccezione del Campobasso nel girone di andata.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 novembre 2024 alle 11:26 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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