Il meritato ko di Sestri, che segue altre figuracce contro altre candidate alla retrocessione come Legnago e Spal, non rappresenta più solo un episodio o un campanello d'allarme. Questo Pescara è fragile, confuso, distratto e con nessun peso davanti e l'inizio stagione sontuoso è stato un enorme abbaglio che ha creato aspettative infondate sul potenziale biancazzurro. Per la verità queste aspettative sono state lungamente corroborate dalle altrettanto mistiche dichiarazioni di mister Baldini, che si è promosso in serie B già a inizio novembre e fino a pochi giorni fa seguitava a dichiararsi favorito per i playoff. Suo figlio Mattia, che per la quarta volta ha dovuto sostituirlo in anchina per una sua squalifica, ne ha ripetuto il copione dichiarandosi certo che il Pescara lotterà per essere la migliore terza. Lo scempio visto a Sestri, contro una squadra che aveva il peggior attacco casalingo della C e che aveva vinto finora solo due volte, conferma invece che su questa squadra proprio non si può fare affidamento. Perdere ed essere dominati come oggi, lasciando voragini alla incredula benchè rimaneggiata squadra di casa, non può essere liquidato come un incidente di percorso e viene proprio difficile pronosticare un futuro radioso negli spareggi, dove comunque i biancazzurri rischiano di arrivare pure dietro ai cugini del Pineto, che onestamente stanno dimostrando maggiore continuità e voglia. Secondo noi il Pescara non arriverà affatto terzo, più facile che venga risucchiato indietro, visto che vanta pure i confronti diretti sfavorevoli con le inseguitrici. In questo momento, diciamocelo, il Pescara vale al massimo il sesto posto e non può di certo fare paura ai vari Avellino, Benevento, Vicenza, Feralpi o alle compagne di cordata Ternana (l'Entella sembra imbattibile) e Torres. L'esplosione del campioncino Arena aveva ridato fuoco alle polveri, ma ricordiamoci che si tratta di un 2008 che tra l'altro è già stato precettato dalla nazionale Under 17 e che probabilmente non potrà disputare i playoff, perchè impegnato negli europei di categoria. A fine gara, scusandosi con i poveri tifosi arrivati fino in Liguria, i vari Lancini e Letizia hanno giurato massimo impegno e promesso che non molleranno di un metro di qui alla fine, ma sono proclami che abbiamo già sentito più volte ed appaiono solo un tentativo di non voler accettare la realtà, che è quella appunto di una squadra che non riesce più ad indirizzare a suo favore le gare e che rischia di perdere contro chiiunque. Certo, ogni tanto ha dei guizzi, ma senza le parate di Plizzari molte partite vinte in modo rocambolesco avrebbero già tolto molte delle illusioni pompate da molti media locali. Lo spessore tecnico di questa squadra non è eccelso, oramai è evidente a tutti e il merito iniziale di Silvio Baldini è stato quello di aver mascherato questa pochezza dando autostima e disciplina al gioco biancazzurro, che non poteva far conto su un attacco che non ha mai avuto. Ha fatto di necessità virtù, benissimo, fino a quando la concentrazione e la tenuta atletica del gruppo non è collassata e non ha potuto neppure contare sull'unico vero fuoriclasse che avrebbe in rosa, quel Merola che, tra guai fisici e ambizioni personali, da tempo ha la testa altrove. No, non ci aggreghiamo al coro dei buonisti che sostengono che la stagione può essere ancora raddrizzata, che i playoff sono un campionato a parte. Sarebbe vero se questa squadra, oramai a sole cinque giornate dal gong, avesse dimostrato di poter spaventare qualcuno. Poi ci sarebbero pure le magagne finanziarie da affrontare entro fine marzo e questo forse ha contribuito a distrarre i giocatori, ma preferiamo fermarci qui. Sestri Levante doveva essere una tappa per rilanciare le ambizioni, non ha fatto altro che mettere in luce quanto fossero illusorie. Un sogno, come quello di cui parlava il tecnico.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 23 marzo 2025 alle 20:43 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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