Sarà la fuga buona? Le statistiche direbbero di no, considerando solo il girone B, anche se abbiamo già superato il primo terzo di campionato. Negli ultimi tre anni a questo punto di stagione guidavano Reggiana, Entella e Torres che poi non salirono in B neppure ai playoff, superate in tromba da Modena, la stessa Reggiana l’anno dopo e il Cesena dei record nell’ultimo campionato. Quindi, anche se il divario tra Pescara ed inseguitrici si è allargato e anche se la capolista ha da recuperare una gara casalinga apparentemente abbordabile (Milan futuro), non è assolutamente il caso di emettere già sentenze. Se però i biancazzurri saranno ancora la lepre al giro di boa, non sarà facile per nessuno scalzarli e lo stesso tecnico Silvio Baldini non ha paura a pronunciare la parola serie B nelle interviste. “Tranquilli, festeggeremo la promozione a giugno, ne sono certo- è il suo mantra, mettendo al bando ogni rituale scaramanzia tipica degli addetti ai lavori- la condizione cresce e di solito chi ha uno spogliatoio coeso fa la differenza”. Lo ha ripetuto anche dopo la vittoria al fotofinish sul coriaceo Sestri Levante, frutto di una gara meno brillante rispetto allo sfortunato assedio di Pesaro, ma molto più concreta e risolta ancora una volta da cambi azzeccati. “Non è retorica o buonismo, quando dico che qui non ci sono titolari inamovibili, ma sono tutti titolari. Mi fa piacere per il gol di Tunjov, gli darà fiducia e stimoli. Lui deve solo calarsi un po' di più in questa realtà, dove può e deve emergere per il suo talento, sempre con umiltà però”. Di fronte alle rituali domande sull’assenza di un vero centravanti, che appare l’unico limite della capolista, Baldini ribadisce ancora che non serve e con questo gruppo può andare lo stesso in B. Gongola il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, impegnato a cedere le sue quote a nuovi investitori. A gennaio non è mai stato infatti largo di manica, anzi spesso ha indebolito la squadra per fare cassa ed è uno dei motivi della contestazione nei suoi confronti. “Speriamo di non fare danni nel mercato autunnale”, ha voluto ironizzare davanti ai cronisti e se lo augurano i tifosi biancazzurri, sempre più numerosi sugli spalti e sempre più affezionati ad una squadra che incarna lo spirito giusto di un collettivo. Le ovazioni a Baldini e il saluto che tributano ai giocatori dopo le gare (anche dopo il ko di Pesaro) dimostrano che l’ambiente tutto ci crede davvero che possa essere l’anno giusto. Domenica prossima altra prova di maturità, ma ad Arezzo sono legati ricordi positivi per i tifosi, anche se molto lontani nel tempo: nell’86/87 arrivò qui praticamente la certezza della promozione in serie A, con un autentico esodo biancazzurro e il “profeta” Galeone in panchina. Anche quello fu un sogno che nessuno osava pronosticare, che divenne realtà con un campionato straordinario…che sia questa la magia di cui parla Baldini?

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 11 novembre 2024 alle 08:54 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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