«Sarò sempre grato a Silvio Baldini, mi chiamava "lo zampognaro"». Luciano Zauri racconta il suo primo incontro con il nuovo allenatore del Pescara. Estate 1997, l'ex difensore ed ex tecnico biancazzurro è reduce da un buon campionato nella Primavera dell'Atalanta, il club in cui è cresciuto e che decide di mandarlo in prestito al Chievo Verona a farsi le ossa in Serie B. «In realtà inizialmente mi vollero Sartori e Malesani (allora ds e allenatore dei veronesi, ndc), poi quest'ultimo passò alla Fiorentina e al suo posto presero Baldini», spiega Zauri. È la sua prima esperienza da professionista e l'impatto in ritiro non è affatto morbido.

«Il programma prevedeva triple sedute, una metodologia di lavoro inedita. Il primo allenamento alle 6.30 a digiuno, il secondo alle 10.30 dopo la colazione e il terzo nel pomeriggio. Baldini pensava che fossi nato nel 1974, un giorno si avvicinò e mi disse: "Così non va bene. Pensi di tornare all'Atalanta in queste condizioni?"». Dopo qualche seduta Baldini si presenta di nuovo quasi scusandosi. Mi disse: «Cavolo, tu sei del '78 non del '74, mi rimangio tutto quello che ho detto. Anzi, ti dico che con me giocherai sempre e che farai una grande carriera».

Sezione: News / Data: Lun 22 luglio 2024 alle 17:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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