Bomber cercasi. Per i tifosi biancazzurri la necessità è palese, così come per gli addetti ai lavori, tutto sta nel capire se le minimizzazioni da parte di società ed allenatore siano solo dichiarazioni di facciata per non turbare lo spogliatoio e rimandare la decisione alla pausa natalizia. Però il dato è chiaro: questo Pescara ancora leader in classifica e intenzionato a giocarsi la B diretta ha un problema enorme davanti. Finora le castagne dal fuoco le ha tolte la “cooperativa del gol” con ben 12 giocatori andati a rete in modi diversi, ma ben poco o pochissimo è arrivato dai centravanti, finora decisamente spuntati. Una punta vera manca e lo si sapeva, non lo sono né il coriaceo Tonin (due reti finora), tantomeno l’evanescente Vergani (un solo gol, tre in tre anni…) che per quanto generoso ed altruista non ha lo spunto per anticipare i difensori avversari, né la potenza che ha, ad esempio, l’ex biancazzurro Lescano, già in doppia cifra a Trapani. Si può vincere anche senza una vera punta, lo ha ribadito Baldini e finora spesso è andata così, ma in gare come quelle di Pesaro, Arezzo o quella beffarda contro il Pineto un bomber vero avrebbe risolto e messo le cose a posto, eccome. Tre gare simili, con tanto dominio territoriale ed occasioni create (almeno una decina di clamorose), ma nessun gol in carniere, perché i terminali, appunto, non sono dei fenomeni nella finalizzazione. Tiri addosso al portiere, sovrapposizioni in ritardo, mal posizionamento sui cross…un po' tutto il campionario di quello che non si dovrebbe fare per sfondare la rete. Ripetiamo, le caratteristiche delle due punte erano note, neanche in passato avevano mai fatto gol a grappoli ed aggiungiamoci un Merola più bravo a liberarsi che a concludere finora e così il Pescara ha visto dimezzarsi il suo vantaggio sulle inseguitrici, che invece in quel ruolo sono copertissime. “Non è la nostra priorità” ha ripetuto per l’ennesima volta il presidente Sebastiani, che per questa sua ostinazione non è in cima alle preferenze dei tifosi, ma a gennaio qualcosa va fatto per non sprecare il potenziale comunque a disposizione dei biancazzurri e, magari, per non far nascere un senso di frustrazione. Intendiamoci, se il primo tempo col Pineto fosse terminato 4-0 non ci sarebbe stato nulla da eccepire e lo ha riconosciuto anche il tecnico ospite Tisci; invece, al primo svarione difensivo (e ci può stare, quando attacchi sempre) il Pineto ha fatto bingo, con rigore ed espulsione di Plizzari. A Pesaro andò anche peggio, se possibile, con una squadra che in 10 giocò costantemente nella metacampo marchigiana, creando tante palle gol, ma quasi tutte capitate sui piedi dei difensori o dei centrocampisti. Così non può andare a lungo e la squadra già sta andando oltre i propri limiti, a Gubbio sabato mancheranno sia Brosco (rimproverato pubblicamente da Baldini per il giallo rimediato col Pineto) che Plizzari e quindi si dovrà indubbiamente sfruttare al massimo le opportunità, visto che dietro si rischierà non poco con i molto meno rodati Mulè e Saio. Radio mercato parla di un interessamento per Francesco Forte, 31enne col fiuto del gol ribadito ovunque sia andato, che finirà di scontare la squalifica per il calcio scommesse ed è svincolato. Peserebbe solo l’ingaggio, ma Sebastiani pare più preoccupato del closing per cedere la società e non vorrebbe impegnarsi economicamente, anzi c’è chi paventa che a gennaio faccia cassa col gioiello Dagasso. Se però il sogno e la magia di cui parla da tempi non sospetti Silvio Baldini non sono solo retorica e non lo crediamo, un piccolo sforzo va fatto, anche per il bene di Vergani e di Tonin, che non possono reggere la croce di aspettative non corrette.

Sezione: Copertina / Data: Mer 27 novembre 2024 alle 11:36 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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