La sfida contro il Pineto ha lasciato al Pescara sensazioni contrastanti. Da un lato, è emersa ancora una volta l’intensità e la vitalità di una squadra che, nonostante gli episodi sfavorevoli, continua a dominare sul piano del gioco. Dall’altro, però, sono riemersi limiti strutturali che pesano sulle ambizioni dei biancazzurri, confermando la necessità di correggere alcune lacune per mantenere salda la leadership.

Il problema del gol: un attacco senza leader

Il dato più evidente è quello legato alla difficoltà in zona gol. Il Pescara, pur creando numerose occasioni, fatica a finalizzarle. L’eccezione contro il Milan Futuro – con una goleada che ha mascherato temporaneamente il problema – non cambia il quadro generale: i biancazzurri hanno segnato 12 reti in meno della Ternana, un gap che pesa nel confronto diretto con le principali rivali. La mancanza di un vero bomber, un finalizzatore capace di trasformare le occasioni in gol con continuità, si fa sentire sempre di più.

Non è una novità, ma nelle partite più equilibrate, come quella contro il Pineto, l’assenza di un attaccante di peso diventa un problema evidente. Il “modello cooperativa”, con diversi giocatori che si alternano nel ruolo di protagonisti, non basta quando si tratta di sbloccare partite chiuse o gestire situazioni complicate.

Fase difensiva: equilibrio precario e punizioni severe

Anche in difesa emergono limiti significativi. Quando la squadra perde le coperture preventive o si sbilancia, viene puntualmente punita. È accaduto a Pesaro, in una gara dominata ma chiusa senza segnare e con la porta inviolata dagli avversari, ed è accaduto nuovamente con il Pineto.

Il derby ha visto una replica quasi identica di quegli errori, con il Pescara incapace di capitalizzare il controllo del gioco e punito nell’unico episodio decisivo: il rigore trasformato da Bruzzaniti, scaturito da un fallo che è costato anche l’espulsione di Plizzari. L’espulsione, benché regolamentare, ha evidenziato una fragilità difensiva che si acuisce nei momenti di massima pressione.

Arbitri e gestione dei dettagli

Se contro la Vis Pesaro le polemiche arbitrali avevano avuto un peso determinante, contro il Pineto la gestione di Edoardo Gianquinto di Parma è stata contestata più per il metro utilizzato nei cartellini e la poca fermezza nel contrastare le continue perdite di tempo degli avversari che per le decisioni chiave, come il rigore ed espulsione.

In queste situazioni, il Pescara deve imparare a gestire meglio la tensione e a non farsi destabilizzare dai dettagli. Le perdite di tempo del Pineto sono state esasperate, ma la squadra deve mantenere la lucidità anche in un contesto frustrante.

Lezioni per il futuro

Nonostante le difficoltà, il Pescara resta al vertice e padrone del proprio destino. Tuttavia, le ultime prestazioni evidenziano che per mantenere il passo e consolidare la leadership serve intervenire su due fronti: trovare un finalizzatore affidabile e lavorare sull’equilibrio difensivo per evitare cali fatali.

In un campionato così competitivo, ogni dettaglio fa la differenza. Imparare dalle sconfitte e dagli errori commessi è fondamentale per evitare che queste situazioni si ripetano, soprattutto quando la posta in palio si alzerà ulteriormente.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 28 novembre 2024 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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