Plizzari: 6 fortunato sulla traversa di D’Angelo e sulla successiva rasoiata di Di Stefano, non arriva sul tiro del pareggio

Staver: 4,5 non è colpa sua se le lacune di una rosa costruita male lo costringono in un ruolo non suo. Al primo taglio si perde la marcatura e ne risente a lungo. Più coraggioso nella ripresa, ma dietro si balla troppo

Brosco: 5 dovrebbe aiutare i frastornati compagni con la sua esperienza, ma pure lui ha finito il fluido e le energie; quindi, si limita a fare a sportellate, non anticipando quasi mai. Nel finale lascia campo libero per il beffardo pareggio

Mulè: 5 chi l’ha visto? Poco reattivo sulle palle alte ritarda a raddoppiare su D’Angelo

Crialese: 5,5 come terzino, leggermente meglio di Staver, ma non spinge come gli riusciva ad inizio campionato

Valzania: 6 niente di trascendentale, ma comunque gioco pulito e preciso nei passaggi. Maltrattato quando avanza al limite, provoca l’espulsione di Benassai

Squizzato: 6,5 primo tempo anonimo, anche perché Tonin non fa i movimenti giusti per suggerire gli assist. Altra aria con il più smaliziato Merola, pescato con un taglio delizioso

Dagasso: 6,5 predica a lungo nel deserto, poi si mette in proprio e mette in crisi la retroguardia molisana. Magia autentica il suo slalom con tocco finale per Merlla, solo da spingere in rete. Esce per stanchezza, anche perché rientrava oggi dai box (28’st Meazzi:

Ferraris: 5 quasi mai brilla se schierato dall’inizio e neppure oggi fa eccezione (15’st Cangiano: 6 bravo nelle sponde, ma forse potrebbe creare più scompiglio se non si nascondesse)

Tonin: 5,5 un buon tiro, rimpallato, nel primo tempo ma per un centravanti è poco più della normale amministrazione.  (1’st Merola: 7 impatto devastante, unico a saltare l’uomo e puntuale sugli assist)

Bentivegna: 6 il suo lo fa anche benino, crescendo molto nella ripresa, ma non è abbastanza (37’st Tunjov: sv potrebbe chiudere il sipario, ma la sua botta ben indirizzata viene rimpallata)

All. Baldini: 6 se era chiaro che era suo il merito di aver trasformato giocatori normali in una squadra da battaglia, che non aveva mai soggezione, non si può adesso negare che si ostini a descrivere una realtà che non esiste più. Il Pescara ha un approccio pessimo, poi azzecca i cambi ed evidentemente dà le motivazioni giuste al riposo, ma non si può prendere un gol così all’ultimo secondo in superiorità numerica. Sogno e magia già finiti?

Sezione: Pagelle / Data: Sab 14 dicembre 2024 alle 21:56 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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