Lo stop può essere salutare, per ricaricare le pile fisiche e mentali in vista di 50 giorni di fuoco che faranno da apripista al rush finale di girone d'andata (la gara interna con il Legnago Salus e la trasferta di Campobasso), ma va gestito per il meglio, perchè c'è il rischio di allentare la tensione e perdere il ritmo. L'esempio dello scorso anno in tal senso è lampante. Il Pescara di Zdenek Zeman arrivò alla pausa forzata del campionato, all'epoca dettata dal rinvio del derby per l'indisponibilità dello stadio Adriatico-Cornacchia per gli Europei Master di atletica leggera, da imbattuto e dopo ottime prestazioni, da quella sosta invece salì su montagne russe che hanno riservato un percorso con pochissimi tratti inebrianti (le 3 vittorie di fila, oltretutto in una settimana, contro Olbia, Pontedera ed Entella a inizio dicembre) e tante, troppe discese in picchiata. Squadra, campionato e avversarie di oggi sono diversi da quelli di un anno fa, ma sottovalutare i rischi che può comportare uno stop alle ostilità, che va a spezzare un'inerzia assai positiva ed un percorso di crescita progressiva e costante a livello di rendimento, può essere deleterio.

Sezione: News / Data: Mer 09 ottobre 2024 alle 13:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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