Non perdere la bussola deve essere ora la parola d'ordine e proprio dalle differenze con quella partita di 11 mesi fa bisognerà trovare la linfa per ripartire, capendo gli errori commessi ma non dimenticando ciò che di buono si è visto contro la capolista imbattuta del raggruppamento, capace di infilare 8 vittorie e 2 pareggi (stretti, dato l'andamento dei match) in 10 partite. Il Catanzaro dello scorso anno era una schiacciasassi destinata a frantumare record, come ha poi effettivamente fatto, e all'Adriatico si era imposto in modo netto, chiaro ed inequivocabile, ridimensionando un Pescara che certamente pensava di essere più forte di quello che era. La Torres di oggi ha dimostrato sul campo di valere il primato, perchè squadra di esperienza e categoria, con ottima organizzazione e buone individualità che l'abile tecnico Greco ha saputo mettere al servizio del collettivo, ma non ha dominato o surclassato un avversario inerme, che anzi ha di che recriminare con la Dea Bendata (2 legni) e per la solita mole di occasioni prodotte e non concretizzate. E che ha saputo reagire quando si è ritrovata sotto di due reti in 5 minuti quando era possibile invece andare alla deriva, anche se poi il forcing finale è stato dettato più dalla forza dei nervi che dalla lucidità della ragione.

Sezione: News / Data: Ven 27 ottobre 2023 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print