Di  questi tempi in riva all'Adriatico ci si deve accontentare di poco. Anzi, di pochissimo come quanto visto nella partita contro la derelitta Spal, che si presentava al cospetto del Delfino reduce da 5 sconfitte consecutive, da 7 punti totalizzati nelle ultime 12 partite e con più record negativi tra le mani (il primato di peggior difesa del girone insieme al Legnago, ad esempio, e un tecnico senza punti in 3 partite dal suo arrivo, cosa mai accaduta negli ultimi 25 anni del club estense). Eppure è stata proprio la squadra ospite alla fine ad andare più vicina al successo, avendo creato più presupposti dei padroni di casa per prendersi l'intero bottino (le occasioni di Zammarini e Rao, il gol annullato a D'Orazio e il capolavoro di Plizzari sulla scatenata ala ferrarese). E pensare che il Pescara, pur facendo poco, era riuscito a passare anche in vantaggio, grazie all'unico attaccante in grado nel girone di ritorno di timbrare il cartellino tra tutti quelli a disposizione del tecnico. Poteva e doveva essere la mazzata definitiva a livello psicologico per un avversario in crisi, si è invece rivelato un fuoco di paglia per il Pescara: tanto possesso palla ma pericolosità ridotta a zero. O quasi.

Sezione: News / Data: Lun 03 marzo 2025 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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