Dopo un primo tempo di grande affanno, totalmente in mano ad una squadra esperta, solida e rodata come la Torres, non era facile per il Pescara proporre una ripresa di carattere e voglia come quella che poi è andata in scena davanti ai 4mila dell'Adriatico. E qui si è vista in tutta evidenza la mano di mister Silvio Baldini, che all'intervallo ha toccato le corde giuste dei suoi uomini, tornati in campo con una testa diversa, e che soprattutto ha ridisegnato tatticamente il suo Pescara, non nell'assetto base ma nei compiti di alcuni interpreti chiave. Baldini ha infatti invertito i due interni di centrocampo, Tunjov e Dagasso, riportandoli nella posizione che avevano occupato a Terni (l'estone a destra, il canterano a sinistra), ha fatto partire da una porzione di campo più arretrata Cangiano, con l'intento di farlo attaccare fronte alla porta per sfruttarne lo spunto ed il dribbling, ed alzato al contempo l'esterno alto di destra, che all'inizio era Bentivegna e poi Ferraris (non a caso l'autore del momentaneo 1-1). E, cosa non banale, ha capito che servivano il fosforo e la lucidità di Lonardi per dare vita ad una manovra che con Squizzato era troppo piatta e monocorde.

Sezione: News / Data: Mar 03 settembre 2024 alle 12:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print