Il Pescara quest’anno andrà pure a corrente alternata, ma quando alza il voltaggio diventa davvero problematico resistergli. Infatti il Sestri non ci riesce. Le ostilità si aprono presto. Al 4’ ci prova Tunjov da fuori, Anacoura è attento. Replica al 15’ di Margiotta, sempre dalla distanza, e Plizzari non vuole essere da meno dell’omologo di ruolo. Il Pescara fa la partita, il Sestri cerca di tenere duro, ma non può permettersi la minima sbavatura in fase difensiva, perché quando succede, come al 25’, Cuppone è in agguato, su un lancio dalle retrovie di Di Pasquale, rapace come un falco, brucia sullo scatto i centrali e fulmina l’incolpevole Anacoura. Il vantaggio galvanizza gli adriatici, due volte vicini al raddoppio con Tunjov. Ma, al netto delle occasioni, è proprio il gioco zemaniano ad emergere, come al 37’ quando, su cross dalla sinistra di Milani, è Merola dall’altro versante a chiudere l’azione sul secondo palo insaccando di testa con una torsione a pochi centimetri dal terreno. Ora la squadra abruzzese va in scioltezza e per il Sestri la fine del primo tempo è un vero sollievo, nonostante il doppio svantaggio (eh sì, poteva andare peggio). La ripresa, a dire il vero, inizia con gli stessi presupposti della precedente frazione: al 4’ palo di Aloi. Tuttavia un minuto dopo c’è un’incursione di Forte che mette i brividi a Plizzari. Poi è praticamente un monologo): occasionissima di Cuppone, salvataggio sulla linea di Parlanti fino al tris di Di Pasquale, il difensore che dopo lo sfortunato autogol contro il Perugia si è ampiamente riscattato andando a segno nelle due gare successive. Non è finita: al 36’ incrocio dei pali con una bordata di De Marco. Insomma, il risultato poteva essere ben più largo, ma va bene così.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 28 gennaio 2024 alle 16:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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