I 90 e oltre minuti dell'Adriatico, proprio per come si sono sviluppati, possono rappresentare la scintilla che da mesi il Pescara stava cercando. Era certamente più facile lasciarsi travolgere dagli eventi che reagire, in una partita sbloccata dagli ospiti dopo nemmeno due giri di lancette in uno stadio semivuoto e in contestazione. La Carrarese ha avuto il grande demerito di non aver dato il colpo di grazia ad una squadra che in caso di sconfitta sarebbe andata alla deriva e che adesso potrebbe incontrare, cliente comunque scomodo, nel post season, e ne ha pagato dazio. Poteva colpire e anche infierire ma non lo ha fatto e dal minuto 87 è iniziata un'altra storia, che ad ogni giro d'orologio poteva portare a un epilogo diverso. Il rigore di Merola al minuto 87 e la successiva occasionissima sciupata da Accornero potevano regalare al Pescara una remuntada tanto bella quanto incredibile ed insperata, il gol di Finotto ad inizio recupero poteva spedire definitivamente all'inferno i biancazzurri che poi sono invece resuscitati grazie al gol di Pierno in un assalto disperato e spinto più dalla forza dei nervi che non dalla lucidità della ragione. 

Sezione: News / Data: Mar 12 marzo 2024 alle 11:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print